mercoledì 21 marzo 2012

Comprendere

17/12/2007
L’ultima fatica letteraria di Arturo Capasso


Con l’incedere degli anni, raggiunta e superata la maturità, Arturo Capasso, mentre gli altri rallentano, ha incrementato la sua produzione letteraria, regalandoci un libro a semestre.
Dopo una vita trascorsa come giornalista e romanziere, amante dei  viaggi  in terre lontane e dei lunghi saggi di natura sociologica, negli ultimi tempi  la sua attenzione è stata attratta dalla quotidianità, vissuta e meditata con lo sguardo del sapiente e soprattutto resa viva e palpitante per il lettore.
Un’altra rivoluzione copernicana è stata per Arturo l’entrata nell’universo del web con l’entusiasmo di un ragazzino e l’idea, rivelatasi superba, di ridurre le sue amare meditazioni a brevi lettere al direttore, che, inviate ai principali quotidiani, rappresentano un costante dialogo con i lettori ed amplificate dalle enormi tirature di alcuni giornali permettono alla sua voce di diffondersi e di raggiungere una platea poco meno che sterminata.
Gli ultimi libri tra cui il recentissimo Comprendere, pubblicato da un editore milanese, sono una ben dosata miscellanea di interventi più o meno brevi, conclusi da un racconto di più ampio respiro. 
Comprendere significa guardarsi attorno, riflettere con buon senso, giudicare senza prevenzioni, mostrare sdegno e persino rabbia, evitando peraltro di farsi travolgere da avventatezza e settarismo. Questo è lo spirito che ha guidato l’autore nella sua ideale cavalcata tra i mali della nostra società, senza trascurare qualche raggio di sole che illumini la nostra fatica di vivere.
Comprendere è diviso per capitoli: Napoli tra Europa e profondo Sud, giornalismo e letture, uno sguardo sul mondo e si conclude con la cronaca di un viaggio avventuroso verso il subcontinente indiano, avvenuto nel 1956, quando il nostro Arturo, imberbe giovinetto, salì su una nave mercantile ansioso di nuove conoscenze al di là delle colonne di Ercole. 
Ma prima di giungere al racconto finale si susseguono a ritmo incessante tutta una serie di brevi interventi, alcuni gustosissimi, derivati da argute riflessioni su episodi di cronaca locale e nazionale.
Non riesco a non citare, anche se brevemente, alcuni passi di un suo pezzo sulla notizia, apparsa su tutti i giornali, di una procace insegnante che impartiva ai suoi precoci scolaretti lezioni di matematica condite di anatomia, utilizzando (per risparmiare i sussidi didattici) le sue stesse curve.
“Lei ha solo trentatre anni, gli alunni tredici, mostra i seni, i coseni, le tangenti e visto che ci siamo un po’ di geografia dal vero con valli, monti, foreste ed infine un briciolo di anatomia con spiegazione diretta e dettagliata….
Gli alunni si preparavano diligentemente:”Mamma fammi per cortesia un uovo battuto, perché stamattina ho l’interrogazione e l’insegnante è molto esigente”
E ritornati a casa “Mamma mi ha tenuto a lungo sotto, ma ho risposto egregiamente”.
Un libro da leggere tutto di un fiato, ma da rileggere più volte e da meditare.

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