lunedì 22 luglio 2013

L’ineffabile governatore

Stefano Caldoro


Stefano Caldoro, nato a Campobasso nel 1960, esponente del popolo della libertà è l’attuale governatore della Regione Campania, succeduto a Bassolino nel 2010. laureato in scienze politiche, giornalista e consulente aziendale, ha iniziato giovanissimo la sua carriera politica, ad appena 25 anni, grazie all’appoggio del padre, parlamentare di lungo corso nelle file del partito socialista, divenendo consigliere regionale.
Ed a quell’epoca risale il mio incontro con il personaggio. L’allora assessore alla sanità mi chiese ad un mese dell’inizio della campagna elettorale di presentarmi come candidato per portare voti al suo partito ed in cambio avrebbe brigato per far ottenere ad una clinica privata napoletana, da me indicata l’autorizzazione a svolgere interruzioni di gravidanza; una circostanza prevista dalla legge 194, anche se mai messa in pratica.
Il mio studio andava a gonfie vele con migliaia di clienti ed il mio nome era divenuto famoso dal 1978, perché comparso in prima pagina su tutti i quotidiani per una clamorosa autodenuncia. Ero un candidato appetibile, perché portavo una massa di voti.
Improvvisai una campagna elettorale comparendo sui giornali con un motto: “Alla Regione della Ragione”, con Caldoro mi accordai per appoggiarci a vicenda, io segnalavo il suo nome al mio entourage più stretto, mentre lui mi disse: «Ti farò uscire 500 preferenze a Sant’ Antimo», dove contavo di prendere 100-200 voti e ne presi invece 700. Fui tra i primi dei non eletti e tornai senza problemi alla mia professione, mentre Stefano non si è più fermato.
Diventa deputato nel 1992 sempre con il PSI, mentre nel 1994, dopo lo scioglimento del suo partito aderisce al gruppo Socialista che si schiera con la coalizione del Popolo delle Libertà.
Nel 1999 viene candidato, per il centrodestra, alla presidenza della Provincia di Napoli, risultando sconfitto.
Nel 2001 è tra i fondatori del Nuovo Partito Socialista Italiano e il partito aderisce alla coalizione della Casa delle Libertà che sostiene Silvio Berlusconi. Dopo la vittoria di Berlusconi, al momento delle nomine per il Governo Berlusconi II, Caldoro viene nominato prima sottosegretario e poi, dal 30 dicembre del 2004, viceministro di Letizia Moratti al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Con la costituzione del Governo Berlusconi III, viene promosso Ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, carica che mantiene dal 23 aprile 2005 fine alla fine della Legislatura nel 2006.
Al V Congresso dell'ottobre del 2005 del Nuovo PSI, che sancisce una spaccatura perentoria fra due opposte fazioni, l'una guidata da Gianni De Michelis favorevole a rimanere nella CdL e l'altra da Bobo Craxi favorevole a passare col centro-sinistra, Caldoro si schiera a sostegno del segretario nazionale De Michelis manifestando l'intenzione di rimanere nella CdL. Tuttavia, con il successivo svolgimento del consiglio nazionale, Caldoro è al centro di un "terzo fronte" all'interno del partito, che sceglie di stare con De Michelis per evitare altre spaccature, ma non ne condivide la linea politica. I due si astengono dal voto per la riconferma del segretario.
Nella primavera del 2007 Caldoro contrasta la scelta di De Michelis di prendere parte al progetto Costituente Socialista insieme coi Socialisti Democratici Italiani, giungendo ad una divisione del partito. Svolge con la sua componente maggioritaria un congresso il 23 e 24 giugno all'Hotel Midas di Roma che lo designa Segretario Nazionale del Nuovo PSI. Successivamente, assume la direzione politica del giornale di partito Socialista Lab.
Nel 2008, in occasione dell'annuncio da parte del leader del centrodestra Silvio Berlusconi della creazione di un nuovo soggetto unitario della coalizione il Popolo della Libertà, aderisce fin dal principio al processo costitutivo del nuovo partito col Nuovo PSI. Alle elezioni politiche del 2008 viene candidato, in quanto Segretario Nazionale del Nuovo PSI, all'interno delle liste del PdL nel collegio Campania 1 come terzo in lista dopo Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, viene eletto e aderisce al gruppo del PdL alla Camera. Con il suo Nuovo PSI è fra i fondatori nel marzo del 2009 del Popolo della Libertà e lui stesso fa parte della Direzione Nazionale del nuovo partito.
Per la tornata elettorale regionale del 28-29 marzo 2010 viene candidato ed eletto alla Presidenza della Regione Campania con l'appoggio dello schieramento di centrodestra formato da PDL, La Destra, UDC, UDEUR, Alleanza di popolo, Noi Sud, Alleanza di Centro-Democrazia Cristiana e Lista per Caldoro Presidente.
La vittoria viene conseguita con il 54,2% dei consensi contro il 43% del suo principale sfidante, Vincenzo De Luca (PD), (Roberto Fico resta all'1,34% e Paolo Ferrero all'1,35%) e Caldoro diventa il nuovo Presidente della Regione Campania. Il dato elettorale lo vede vincente in quattro province campane su cinque (Napoli, Caserta, Avellino, Benevento).
La campagna elettorale non fu priva di colpi di bassi, come quello dell’imprenditore Flavio Carboni, il quale come confermano alcune intercettazioni telefoniche, avrebbe, in combutta con il sottosegretario Cosentino, operato alla collazione di un dossier diffamatorio, che dipingeva Caldoro come assiduo frequentatore del mondo dei transessuali.
Governatore della Campania è impresa improba ai limiti dell’assurdo, la sua azione è cronaca dei nostri giorni, non ancora storia, per cui per il momento sospendiamo il giudizio sulla sua attività, spesso in contrasto con quella del sindaco di Napoli.


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